Un'estate piovosa 
Un romanzo coming-of-age

Un pezzo di storia dell'immigrazione
La gelateria italiana come luogo d'incontro delle culture

Presentazioni


Presentazione online il 16 aprile per gli studenti della Syracuse University negli Stati Uniti

in fase di pianificazione:
Libreria Nuova, Vasto (CH), agosto 2024
Libreria Indipendente, Campobasso, agosto 2025

Presentazioni in passato:

San Felice del Molise il 16 marzo 2024 presso l'associazione Pro Loco San Felice del Molise. 

Fiera del libro Più libri più liberi a Roma il 6 dicembre 2023

Disponibile

Alla fine degli anni Cinquanta il sedicenne Luca viene mandato in Germania per lavorare nella stagione estiva in una gelateria di Paderborn, così da poter sostenere la sua famiglia di otto persone nel Norditalia. Sotto gli occhi attenti della Signora Colombo, Luca scopre ben presto quanto è duro lavorare l‘intera settimana, ed è più che felice di avere del tempo libero durante i numerosi giorni di pioggia di quell’estate.

In uno di quei pomeriggi piovosi conosce Hans, uno studente del liceo suo coetaneo che le ragazze della gelateria hanno soprannominato «bel biondo».

Superando le barriere linguistiche con l’aiuto di un dizionario Italiano-Tedesco i due ragazzi si avvicinano l’uno all’altro e insieme trovano le parole per qualcosa che da adolescenti ancora non sapevano esprimere.

«Un’estate piovosa» immerge il lettore nel mondo dei lavoratori stranieri, i Gastarbeiter, che svolsero un ruolo cruciale nella Germania del secondo dopoguerra, dipingendo un quadro di quegli anni da una prospettiva particolare.

Un'estratto del libro:

Luca e Hans erano seduti sul divano uno vicino all’altro, ma Luca anche quel giorno sentiva una lontananza come quel giorno nel parco di Paderquelle, quando si erano seduti su una panchina sotto gli occhi della gente che passeggiava, e oggi invece sotto gli occhi gentili e comprensivi della madre di Hans.

«Peccato che l’estate sia andata così male per voi in gelateria, però avete potuto approfittarne per  passare così tanto tempo insieme», disse Brigitte a Luca, traducendo poi le sue parole per Hans.

«Sì, è vero», disse Hans guardando Luca.

«Hans mi ha fatto vedere tante cose di Paderborn e con lui ho imparato il tedesco più velocemente», disse Luca.

«Aspetta che lo traduco per Hans», si offrì subito Brigitte. Luca continuò a parlare a Hans, facendo delle pause perché Brigitte potesse tradurre. Mentre parlava e aspettava le traduzioni di Brigitte, lui e Hans si guardavano. I loro occhi parlavano un’altra lingua, in parallelo a quella parlata. Del tutto slegata dall’italiano o dal tedesco, era una terza lingua, che soltanto loro comprendevano. Solo che lui e Hans non potevano usare nemmeno la mimica per dirsi che avrebbero sentito la mancanza l’uno dell’altro. C’erano solo i loro occhi a trasmettere e tradurre il messaggio attraverso le righe, le parole e le lingue. L’unica valvola di sfogo per le loro emozioni, nascoste dietro il dizionario sul comodino di Luca, le passeggiate nel parco e le ore trascorse insieme in piscina, rannicchiate come avrebbe fatto il gatto in giardino all’avvicinarsi di un animale più grande e pericoloso.

L'autore Marcello Liscia

Marcello è nato nel 1971 a Paderborn, in Germania. Da sempre il linguaggio – scritto o parlato – è stato la sua passione, che ha potuto approfondire anche studiando inglese e francese all’università di lingue e letterature straniere. 
Da più di 20 anni esercita la professione di consulente, trainer e coach per quadri dirigenti di tutta Europa. 
Vive a Salzkotten, cittadina della Vestfalia non distante da Paderborn, e insieme al marito Jan si occupa di una ventina di alveari – a meno che non sia occupato a scrivere un nuovo romanzo.

Foto: Martin Synowzik

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